Uno. Inferno

Uno. Inferno

Uno. Inferno: Due studenti universitari, Marco e Fabio, si recano nella tenuta di Don Ferrante nel foggiano per lavorare alla raccolta dei pomodori. La scelta è frutto della scommessa fatta da Marco con il padre, che lo accusa di essere un in capace. I due, inizialmente disorientati dalle maniere brusche di vari capetti al soldo del padrone, conoscono varie persone, fra cui Ewa e Pawel, due polacchi, e Hussain Nke Nbome, un giovane africano che vuole guidare una rivolta contro le condizioni di sfruttamento cui sono sottoposti i lavoratori. Per loro, gli unici italiani nella zona, le condizioni sembrano essere apparentemente migliori, ma dopo alcuni giorni Marco e Fabio si renderanno conto di essere anche loro prigionieri dell'azienda e di non poter comunicare con l'esterno... La vicenda narrata in "Uno. Inferno" trae spunto da fatti realmente accaduti nel foggiano, nei primi anni del Duemila, tra cui la scomparsa di ben centodiciannove lavoratori stranieri, soprattutto polacchi. La struttura profonda del lavoro è costituita dalla Divina Commedia.
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