Mi ricordo. (Memorie di uno sconosciuto trovate in un cassetto)
Appunti ritrovati in un cassetto, un vero e proprio tesoro lasciato da qualcuno di ignoto. Riccardo Rosatelli si propone come curatore dell'opera, colui che ne permette la diffusione e ne tramanda le vicende, ma senza assumersene la paternità. E così che incontriamo il nostro protagonista, senza troppi preamboli e senza irreali auto-descrizioni. Un filo di ricordi trascritti su carta, tracciati con una penna lieve e precisa nel suo incedere rapido, a discapito della facile leggibilità, come sulle pagine di un diario, un taccuino prezioso da trattare con cura. Anche se, ad essere precisi, i quaderni erano ben dodici, e solo quattro sono stati decifrati. Sono storie vecchie, ma non antiche, ambientate in un passato intermedio, che odora di polvere, ma non di muffa. Cosa sia accaduto al misterioso scrittore non è certo. Sembra che, in un certo capitolo della sua vita, abbia ottenuto un'improvvisa ed ingente somma di denaro da una lotteria. Il resto è un intrecciarsi armonioso di storia e fantasia, di realtà e romanzo.
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