Al confine dei mondi
"Al confine dei mondi" nasce come un quaderno dove trascrivere i propri sogni. Ma questo disegno si trasforma nelle mani di Florenskij e finisce per diventare qualcos'altro: un taccuino nel quale inserire, accanto al materiale onirico, anche appunti di carattere morale, brevi apologhi, riflessioni di natura spirituale ed esistenziale. Insomma non solo un «libro dei sogni» ma anche delle note dello stato di veglia la cui presenza è giustificata dal fatto che sono riferite «esperienze di soglia», la cui sostanza reale sfuma in una dimensione più vaga e labile che si pone «al confine dei mondi» proprio come la materia dei sogni.