E fu il giorno in cui abbaiarono rose al tuo sguardo

E fu il giorno in cui abbaiarono rose al tuo sguardo

Una raccolta in tre tempi, dispari come un anno cui manchi l'estate. Potrebbe già bastare questo a descrivere la poesia di Giorgio Podestà, intrisa di un senso di perdita, di un «non più» carico in qualche modo d'ingiustizia. In essa, immagini naturali ricorrenti (l'albero, il cielo, gli uccelli, la luce, l'acqua) vengono tagliate longitudinalmente all'improvviso - in un verso, due al massimo - dall'elemento umano, emotivo, vivo, che ne rende a quel punto evidente il valore di scenario metaforico e al contempo acuisce la sensazione di freddezza, immobilità che se ne riceve. Nel cui nucleo sembra nascondersi il desiderio di decodificare fino in fondo un messaggio, una verità che pare fatta di terra, di sassi, più che di parole. prefazione di Luisa Sparavier.
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