La cura della natura. Perché la natura ci rende più sani, creativi e felici
Per secoli poeti e filosofi hanno esaltato i benefici della vita all’aria aperta: Beethoven si lasciava ispirare da giardini e alberi, Wordsworth scriveva mentre vagava nella brughiera, Darwin, Tesla ed Einstein passeggiavano nei boschi per riflettere meglio. Ma che cosa accade al nostro cervello quando passiamo del tempo nella natura? Qual è il legame tra il nostro sistema nervoso e l’ambiente in cui si è evoluto? E quali sono le conseguenze di trascorrere sempre più le nostre vite al chiuso, immersi in mondi virtuali e digitali? Florence Williams ha viaggiato in tutto il mondo per incontrare neuroscienziati, psicologi e ricercatori della salute fisica e psichica impegnati a sciogliere l’enigma scientifico che lega ambiente, umore e salute; ha visitato i “bagni di foresta” in Giappone e Corea, ha partecipato a sessioni di “ecoterapia” tra le verdi colline scozzesi, in boschi finlandesi e lungo selvaggi fiumi americani. Ciò che la ricerca sta scoprendo è un fatto tanto evidente quanto trascurato: che il nostro mondo iperconnesso fatto di email, social network, messaggistica istantanea e realtà virtuale non è per nulla adatto ai nostri sistemi percettivi e cognitivi, e che recidere il nostro legame con la natura ha come conseguenza l’ascesa inarrestabile dei disturbi emotivi, cognitivi, di ansia e depressione in bambini, adolescenti e adulti. Ma immergersi nella natura può ancora essere d’aiuto: rinvigorisce i nostri cinque sensi, allevia il nostro carico di stress e ci rende più sani, intelligenti, empatici e concentrati. Nonostante tutto, la natura resta l’unico luogo dove possiamo dire di essere pienamente e fisicamente vivi – di essere pienamente umani.