Una esecuzione memorabile. Giovanni Gentile. Il fascismo e la memoria della guerra civile
Il dibattito politico-storiografico sull’uccisione di Giovanni Gentile – avvenuta il 15 aprile 1944 – si è incentrato in prevalenza sul tema degli esecutori e dei mandanti. Chi faceva parte del commando che ha assassinato il filosofo? Chi sono stati i mandanti e gli ispiratori dell’attentato? In questo volume l’Autore affronta il “caso Gentile” da una prospettiva diversa. Da un lato, indaga la complessa trama di motivazioni e ragioni – ideali, congiunturali, storico-culturali, caratteriali – che, dopo l’8 settembre, spinsero Gentile ad aderire alla Repubblica sociale italiana: una scelta che lo avrebbe condotto a un consapevole e per molti versi inevitabile martirio. Dall’altro, si interroga sulle implicazioni e i significati – sul piano politico-simbolico e storico-filosofico – della sua morte. Una morte per molti versi “necessaria”, attesa e inevitabile nel contesto della guerra civile che all’epoca dilaniava l’Italia. L’uccisione di Gentile è stata, nella storia italiana, uno spartiacque anche sul piano politico-culturale: “una esecuzione memorabile”, per riprendere un’espressione dai Discorsi di Machiavelli, il tributo di sangue che era da pagare nel passaggio – liberatorio ma non privo di aspetti contradditori e paradossali – dall’Italia fascista, nella quale Gentile, pur essendo un uomo del Risorgimento di formazione nazional-liberale, aveva creduto e svolto un ruolo da protagonista, all’Italia antifascista, molti esponenti della quale si erano formati proprio sugli insegnamenti di Gentile. La morte violenta del filosofo dell’attualismo, in altre parole, più che un enigma e un giallo a sfondo poliziesco – ovvero uno dei tanti misteri più o meno irrisolti di cui è piena la storia d’Italia del Novecento – rappresenta un episodio tragicamente rivelatore della complessità delle vicende – politiche, culturali, umane – che ne hanno caratterizzato lo sviluppo sino ai giorni nostri. Ė il motivo per il quale, trascorsi più di ottant’anni dalla sua morte, il nome di Giovanni Gentile continua a risuonare nel profondo della memoria pubblica nazionale.
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