Quaranta favole

Quaranta favole

«Valeri presenta un La Fontaine "sciolto da tutti i gravi pensieri - sciolto da tutte le passioni e le paure e le tristezze". Si dirà che le passioni, le paure e le tristezze sono però presenti nelle favole, anche se spesso in rappresentazioni e forme brevi ellittiche o traslate. Il nucleo centrale di questo mondo e delle sue immagini è un nucleo amarissimo: né la prudenza né la saggezza proteggono l'animale (e l'uomo) dalla rovina che incombe, sebbene talvolta gli procurino la convinzione o l'illusione di poter vivere come se tale non fosse la sua sorte. Valeri osserva che la fantasia del poeta non alimenta i "sogni della speranza umana". Come negarlo? La Fontaine non rivela "nuovi veri", ma costringe il lettore a considerare situazioni e questioni che appartengono alla vita e alle relazioni umane. E per questo la lezione delle Fables, pure in una società tanto mutata, conserva gran parte del suo senso e della sua pertinenza. Si può affermare (come fu talvolta affermato) che il mondo delle Fables è un mondo dominato dalla crudeltà del simile contro il simile? Un mondo instabile, in cui "le Parche onnipotenti / coi dì vostri e coi miei giocano indifferenti" (XI, 8)? In cui il destino comune non distingue il giovane dal vecchio, il potente dall'umile? Lo stesso Valeri non esita a rilevare l'assenza, in La Fontaine, di una "forte eticità". Come intendere questa formula? Forse addirittura nel senso che bene e male siano nozioni estranee, se non ignote, al poeta? Non credo. Né credo che La Fontaine abbia "subordinato la moralità all'arte" e che la sua sia "una morale di artista", a meno che non si riferiscano queste frasi all'immanenza della sua morale che, nonostante le massime finali o iniziali, non può essere astratta dalle forme dell'arte. Rimane il fatto che la lezione delle Fables (e forse della tradizione favolistica in quanto tale) non è una lezione di rinuncia o di negazione della vita: se non sulla forza, l'animale (e l'uomo) può contare sulla sua modestia, forse una virtù, da cui derivano però la cautela e la diffidenza. Le avventure degli animali non cambiano gli uomini ma insegnano loro a distinguere l'utile dall'inutile, l'impossibile dal possibile». (Arnaldo Pizzorusso) Età di lettura: da 5 anni.
Disponibile in 5 giorni lavorativi Ordina libro

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Fables : De la 6e à la 3e
Fables : De la 6e à la 3e

La Fontaine, Jean de
Le favole di La Fontaine e i protagonisti in origami facili per bambini. Con gadget
Le favole di La Fontaine e i protagonist...

Jean de La Fontaine, S. Gianassi
Favole
Favole

La Fontaine, Jean de
Le grandi fiabe di La Fontaine
Le grandi fiabe di La Fontaine

Jean de La Fontaine
Le favole di La Fontaine. Ediz. illustrata
Le favole di La Fontaine. Ediz. illustra...

La Fontaine Jean de, Vestita Marisa
Le favole degli animali. Testo greco e latino a fronte. Ediz. integrale
Le favole degli animali. Testo greco e l...

Esopo, La Fontaine Jean de, Fedro
La bella e la bestia-Enrichetto dal ciuffo-L'uomo e la sua immagine. Audiolibro
La bella e la bestia-Enrichetto dal ciuf...

Leprince de Beaumont Jeanne-Marie, La Fontaine Jean de, Perrault Charles