T. S. Eliot, Eugenio Montale e la modernità dantesca
La poesia di T. S. Eliot e quella di Montale sono cresciute agli occhi della critica letteraria soprattutto italiana secondo criteri di affinità che trovavano i loro punti fermi nell'esempio fornito da Dante a tanto modernismo inglese e statunitense, oltre che a quello italiano. Il libro si propone di esplorare alcuni capisaldi comuni alle poetiche dei due poeti in questione in rapporto alla lezione dantesca secondo tre direzioni fondamentali, raccolte nei tre capitoli che compongono il libro. Il primo capitolo affronta "le ragioni di affinità`" che hanno contribuito ad una lettura critica concentrata sulle similarità e sui punti in comune dei due poeti. Il secondo capitolo discute non soltanto la poesia dell'oggetto così come viene proposta da Eliot e da Montale, ma anche la questione della poesia stessa come oggetto del fare poetico. Il terzo capitolo prende in considerazione la congiunzione del motivo del viaggio come esplorazione da parte del soggetto verso la conoscenza di se stesso e del motivo della donna come forma di conoscenza dell'alterità per eccellenza. Chiude il libro un breve capitolo sulle traduzioni effettuate da Montale di alcuni componimenti di Eliot.
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