Ravenna e Costantinopoli. Filosofia, palazzi imperiali, mosaici, basiliche
Nel V e VI secolo gli eredi della filosofia greca (i Proclo in Oriente, i Boezio in Occidente) hanno costruito progetti filosofici e più in generale culturali in grado di leggere il presente e aperti al futuro: sapevano di avere in mano un'eredità preziosa, e intendevano far valere questo tesoro. A Ravenna i progettisti e gli artisti dell'epoca di Teoderico e di Massimiano hanno collegato il presente, la storia e l'eterno - la Terra e il Cielo - proponendo una visione di salvezza per l'anima e di stabilità del potere per un presente che seguiva un'epoca durissima (quella dei martiri e delle persecuzioni). Restando a Costantinopoli, Giustiniano ha ricostruito Santa Sofia e rifondato l'Impero con un progetto politico e culturale rivelatosi sì irrealistico per l'Occidente, ma vincente per l'Oriente. Intellettuali, filosofi, artisti, militari, politici, vescovi: non si sono sentiti affatto epigoni, almeno a giudicare da quanto hanno scritto e costruito, da quanto è leggibile nei loro Libri, nelle loro Basiliche e nei loro Mosaici. Questo libro va alla ricerca delle forme della vita spirituale nell'età tardo-antica proponendo una lettura unitaria dei fatti storici, della filosofia dell'epoca, dell'architettura e dei mosaici giunti sono a noi.
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