Scuola-città Pestalozzi
Ottant’anni fa Scuola-Città Pestalozzi apriva i suoi battenti a Firenze, nel quartiere popolare di Santa Croce. I fondatori di quell’esperimento di scuola attiva erano Ernesto Codignola e sua moglie Anna Maria Melli, che pochi anni dopo scrissero questo breve volume per dare testimonianza dei principi cui avevano ispirato la loro azione pedagogica. Erano i principi dell’attivismo, per cui ciò che più conta nella crescita del bambino sono le esperienze concrete che egli fa imparando. Ed erano i principi dell’autogoverno: una prassi che intendeva educare ragazze e ragazzi all’esercizio della democrazia. Erano infine i principi di una formazione non rivolta solo all’acquisizione di cognizioni, ma alla relazione e alla comunità, sì che ogni scolaro potesse sentirsi parte di un processo cui tutti erano chiamati a contribuire. Era, insomma, una città in piccolo, una palestra per la democrazia italiana allora in stato nascente, un’esperienza in grado ancora oggi di sollecitare chiunque abbia a cuore la formazione dell’uomo e del cittadino per riattivare nel discorso pubblico sull’educazione quel grado di idealità che i due fondatori seppero imprimere allora a Scuola-Città Pestalozzi.
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