Un quarto di secolo. 1900-1925
Pubblicato nella «Biblioteca della Rivoluzione Liberale» dopo Nazionalfascismo di Salvatorelli e Il fascismo visto da un solitario dello stesso Vinciguerra, "Un quarto di secolo", 1900-1925 si inserisce nella resa dei conti critica e autocritica che Gobetti e i gobettiani andavano compiendo nei confronti della cultura primonovecentesca inizialmente presa a modello. «La Voce» aveva sì svecchiato la cultura italiana ma, soprattutto sotto l'influenza di Papini e Soffici, aveva esercitato «più un'efficacia dissolvente che ricostruttiva», favorendo le derive irrazionalistiche amplificate dall’attualismo di Gentile e dal futurismo. Guglielmo Ferrero, Arturo Labriola, Luigi Einaudi, Gaetano Salvemini, erano per Vinciguerra a metà degli anni Venti gli intellettuali cui rivolgersi; l'ideale dell'«uomo completo cioè un animale ragionevole» e una cultura che ritrovasse continuità con il pensiero del secolo XIX – l'imperativo kantiano, l'aspirazione sociale del Faust – l'obiettivo cui tendere. Postfazione di Valeria Mogavero.