Teatro. III. Le cinque rose di Jennifer

Teatro. III. Le cinque rose di Jennifer

Opera fondamentale nel percorso artistico di Annibale Ruccello, Le cinque rose di Jennifer segna l'inizio di una drammaturgia autonoma, fortemente marcata per tematiche e linguaggio, che porterà a Ferdinando, il capolavoro del 1984. Andata per la prima volta in scena nel 1980 con lo stesso Ruccello nei panni del 'travestito' Jennifer, nella pièce domina un senso estremo di claustrofobia. La storia si consuma in un'asfittica abitazione, mentre nel quartiere impazza un pericoloso serial killer. I telefoni non funzionano, le chiamate giungono in maniera casuale: i personaggi vorrebbero interloquire, ma sono in balia delle interferenze, la comunicazione è negata. Siamo di fronte a un'umanità ai margini, che vive una realtà trasognata dove la solitudine è la dimensione dell'intera esistenza. E Jennifer, che decide alla fine di togliersi la vita, diventa l'emblema dell'umana condizione nell'alienante società contemporanea.
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