Nati per essere felici. (Adesso). Anche in lockdown e nell'era post Covid-19
"... ma evadere dalla Gabbia è possibile? Sì, se si matura la consapevolezza della sua esistenza". Dov'è la Gabbia, Adesso che tutto sembra confinato dentro l'illogica dinamica di una relazione conflittuale con il nemico inedito e imprevisto? Non si tratta solo di un confronto con il Covid-19, anche se all'inizio questa entità, minuscola e fortemente ingombrante, è incombente e totalizzante. Il tempo che stiamo vivendo Adesso, con tutte le sue complessità e contraddizioni, diventa il luogo di una conversazione con il Virus, che celebra la volontà di dare un senso a una stagione che altrimenti potrebbe essere ricordata solo come una "Pandemia". Si va oltre, con l'intento consapevole di ricondurre l'ordito del racconto sulle trame di un bisogno profondo e universale: che va intimamente riconosciuto. Quello di essere felici, Adesso, rovesciando la logica del bene e del male, in una danza di apparenti armonie musicali dove la banalità di un frigorifero diventa lo spazio per celebrare la Liturgia di una inaspettata conclusione.