Terra arsa, tempo dovuto
«Con Terra arsa/Tempo dovuto Moreno Gentili dà seguito al precedente poema in versi Illibertà, "una serie di cento pezze di poesia [...] sudario di locuzioni, allocuzioni, persino sproloqui dolorosi e dolenti buttato sopra l'Italia, l'Europa, l'Occidente...". Una raccolta che torna a proporci una lettura dell'oggi, attuando un cammino diverso, ma ugualmente innovativo da un punto di vista formale e direi prospettico. [...] In Terra arsa tornano le tematiche proprie di Gentili (presenti con diverse modalità nel Festival Letteralmente che cura da anni e nella Giornata della Memoria che organizza regolarmente al teatro Parenti), ma, se possibile, la violenza delle immagini, dei sentimenti, della parola appare qui accresciuta: pochi, se non inesistenti gli spazi di contemplazione e di pace. La struttura di Terra arsa richiama quella di Illibertà: sono cento tasselli poetici, ciascuno di sedici versi, ciascun verso di sedici sillabe, in formato grafico 7x7 cm; nuove, ritmate "pezze di poesia": la prima, con un conteggio matematico a ritroso, porta il numero 100 e il titolo Conseguenze, l'ultima porta il numero 01 e il titolo Big Bang, come a sottolineare un arretramento, di umanità e di civiltà. Siamo chiamati a contemplare le conseguenze delle nostre azioni, a riflettere su un arretramento di civiltà, un arretramento di identità.» (dalla prefazione di Gabriella D'Ina)
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