Epitalamio per Massimo vir spectabilis. Testo latino a fronte
L'epitalamio è un canto nuziale, un sottogenere lirico greco imitato più tardi dai Romani, destinato a celebrare in versi un matrimonio, presso la camera degli sposi. Nelle poesie, benché una volta protesti contro le falsità degli antichi e invochi lo Spirito Santo, Ennodio non sdegna di rappresentare Apollo, Venere, le Muse: nell'epitalamio per Massimo, Amore si lamenta con Venere dell'ascetismo introdotto dal cristianesimo. Il poeta più imitato è Virgilio; i sette mediocri inni religiosi arieggiano quelli di sant'Ambrogio. Un epitalamio in chiave di conversione, quella di Massimo, dalla precedente vita ascetica a quella coniugale.