La paura della coccinella
La paura della coccinella: Dario ha quasi quarant'anni e fa il cassiere in un piccolo fast-food della Capitale. Passa le sue giornate tra friggitrice, clienti maleducati e cuochi egiziani, alternando irriverenza a malinconia, cinismo a disperazione. È un uomo intelligente ma solitario, che fatica, sin da quando era bambino, a provare qualsiasi tipo di emozione. Dolore fisico, paura, innamoramento... è come se ne fosse del tutto immune. La sua unica passione è la corsa. Appena ha un attimo di tempo attraversa correndo i grandi parchi della città e li conosce così bene che decide di proporre a un piccolo editore una guida sulle ville romane, irriverente e ironica come lui. Ma questa esistenza desolante viene sconvolta dalla scoperta di un potere inatteso: frequentando - al solo scopo di rimorchiare - un corso sulla meditazione trascendentale, Dario si rende conto di vedere le aure della gente. Comincia così a esplorare questo mondo a lui ignoto, che non riesce comunque a scuoterlo del tutto dalla sua apatia... almeno finché, una mattina, va a tagliarsi i capelli e prova a sbirciare l'aura della ragazza minuta e bellissima che lavora lì. Lilly fa la parrucchiera, è incastrata in una vita infelice e sogna, con la complicità della sua amica del cuore, una passione travolgente, qualcosa che la trascini fuori da un percorso che ha seguito senza mai davvero condurlo, seppellendo dentro di sé un incredibile talento per il canto. Quando i due si incontrano, per destino o per caso, tutte le loro sicurezze crollano miseramente, in una perfetta combinazione degli opposti, così pura e spaventosa da far assomigliar
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