Gli ultimi giorni di Vladimir P.

Gli ultimi giorni di Vladimir P.

In una dacia poco lontana da Mosca, al riparo da occhi indiscreti, vive l'ottuagenario Vladimir Putin, ormai in balia di una grave demenza senile. Per quanto sorretta da un corpo ancora in buona forma, la mente dell'ex leader della Russia è infatti di giorno in giorno sempre più preda di allucinazioni, fantasmi, memorie di una gloria passata che si sostituiscono ai fondali e ai personaggi del presente. Per il vecchio Putin esiste solo il passato, e preferibilmente quello in cui era al potere. A occuparsi di lui e della dacia c'è un manipolo di figure votate più al tornaconto personale che all'effettivo benessere del datore di lavoro. Ma fra di loro c'è anche una mosca bianca, l'infermiere Seremetev, che con infinita pazienza si prende cura giorno e notte di Putin (senza che questi, peraltro, sia mai in grado di riconoscerlo). Famoso solo per la sua onestà e quindi da tutti considerato un cretino, Seremetev è alla dacia unicamente per comportarsi correttamente con tutti, nel suo piccolo, e fare il suo lavoro; altro non chiederebbe. Si occupa del vecchio leader ormai da sei anni, e non si è mai accorto dei maneggi dei colleghi, di quanto e come si stessero arricchendo. Ma non si può sfuggire al contesto in cui si vive, e Seremetev sarà costretto a scendere a patti con la sua etica e la sua morale; ma scoprirà, suo malgrado, che la disonestà non è cosa che si improvvisa.
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