Il tempo degli dei. Neteru, Anunnaki, Elohim
Il termine egizio neteru (tradotto usualmente con «dèi») significa in realtà vigilanti. Dopo aver creato le condizioni adatte alla vita in Egitto ai tempi dello Zep Tepi (il Primo Tempo), i Neteru vi gettarono le basi della civiltà: secondo antiche fonti storiche, fondarono città e regni 33.000 anni prima delle dinastie conosciute. A questi primi Re/Neteru sarebbero poi succeduti i figli avuti da donne terrestri. Nella Bibbia, i Ben-Elohim sono i Figli di Dio che presero in moglie le Figlie degli Uomini; ma visto che il termine elohim è plurale, i Ben-Elohim erano in realtà i Figli degli Dèi. Nel Libro dei Vigilanti (una sezione del Libro di Enoch) i Nephilim sono i figli dei duecento angeli vigilanti che si unirono alle abijtanti della Terra, trasgredendo gli ordini superiori (e furono così condannati a restare sulla Terra per sempre). Una storia simile era già stata tramandata dai sumeri: un gruppo di duecento Anunnaki vigilanti, unitisi alle femmine terrestri, diede origine a una razza di semidei. I Vigilanti/Neteru, i Vìgilanti/Anurinaki e i Vigilanti/Elohim erano dunque emissari inviati sul pianeta Terra, scambiati per dèi e quindi venerati e temuti. Per leggere questo libro, che investiga con scrupolosità fatti accaduti diverse migliaia di anni-fa, bisogna essere disposti a liberarsi dai pregiudizi e da una visione troppo rigida perché, come diceva Einstein, «La mente è come un paracadute: funziona solo se è aperto!». Prefazione di Enrico Baccarini.