Scuola di cucina moderna
Chi può ancora usare, senza tradire un sorriso, la parola "avanguardia"? Avanguardia è una parola che appartiene all'archeologia della cultura, come si parlasse dei fenici che ci hanno tramandato le lettere dell'alfabeto? Oppure è una parola che, vivendo, come vive, nell'uso comune del nostro linguaggio, designa qualcosa di ancora vivo e operante, fosse pure nel segno dell'aspirazione utopica o vagamente sognante? E le Avanguardie davvero tali, quelle che, lancia in resta, partirono all'assalto del ventesimo secolo, cosa hanno a che fare con le ultime avanguardie, le neoavanguardie, il Gruppo '63, con la Transavanguardia. E con Giotto? E, ancor di più, cosa hanno in comune con un cardiochirurgo che brevetta un sistema per operare la valvola mitralica o con una giovane che studia nuove forme di polimeri per costruire case nello spazio? Umberto Eco, Rossana Rossanda, Ludovico Corrao, Vittorio Sgarbi, Achille Bonito Oliva, Angelo Guglielmi, Nanni Balestrini, Enrico Ghezzi, Nicoletta Braschi, Pino Roveredo, il cardiochirurgo Ottavio Alfieri e molti altri: tutti, sollecitati dalle domande del filosofo Eugenio Lio, tentano di guidarci in questo felicemente esploso quiproquo dell'avanguardia. "Quiproquo" è prodotto da Betty Wrong, con il contributo di Rai Cinema. Le musiche originali sono di Franco Battiato.
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