Capelli, lacrime e zanzare
Una coloratissima saga familiare intrisa di atmosfere che ricordano Cent’anni di solitudine e I figli della mezzanotte, in cui mille piccole storie una più bella dell’altra si uniscono per dare vita alla storia della nascita di una nazione, lo Zambia. «Straordinario, ambizioso, evocativo... Capelli, lacrime e zanzare è un libro impressionante, che spazia abilmente tra romanzo storico e fantascienza, muovendosi fra dibattito politico, realismo psicologico e ricco favolismo. Un esordio strepitoso, che ha proiettato la scrittrice Namwali Serpell sulla scena letteraria mondiale». - Salman Rushdie, The New York Times Book Review «Un’epopea intima, intelligente e scintillante. Questo è un libro stupefacente, il romanzo d’esordio più ambizioso pubblicato in questo decennio». - Dwight Garner, The New York Times «A tratti affascinante, a tratti straziante e a tratti mozzafiato, Capelli, lacrime e zanzare è una saga multigenerazionale che va oltre al genere, incredibilmente ambiziosa e grintosa. Avrei voluto che andasse avanti per sempre. Un degno erede di Cent’anni di solitudine di Gabriel García Màrquez». - Carmen Maria Machado «Dalla poesia e dall’umorismo sottile sempre vivo nel suo linguaggio, al cast di personaggi esorbitanti che sfidano ogni categorizzazione, Capelli, lacrime e zanzare è un romanzo che soddisfa a tutti i livelli. Namwali Serpell eccelle nel creare ritratti di resilienza, tutti unici e spesso strazianti. In Capelli, lacrime e zanzare la lotta individuale si scaglia contro un mondo fatto di principi e politiche in continuo mutamento, e Serpell cattura la natura scivolosa del cambiamento turbolento di una nazione con estrema precisione. Il mio unico rimpianto è che, una volta iniziato, sono arrivata alla fine troppo presto». - Alice Sebold 1904. Sulle rive del fiume Zambesi, a poche miglia dalle maestose Cascate Vittoria, c’è un insediamento coloniale chiamato Old Drift. In una stanza fumosa dell’hotel dall’altra parte del fiume, un esploratore di nome Percy M. Clark, annebbiato dalla febbre, commette un errore che intreccia il destino di un albergatore italiano con quello di un garzone africano. Questo innesca un ciclo di inconsapevoli conseguenze che travolgono tre famiglie dello Zambia (una nera, una bianca, una mista) i cui membri si scontrano e s’incontrano nel corso del secolo, nel presente e oltre. Con il susseguirsi delle generazioni, le storie di queste famiglie – i loro trionfi, i loro errori, le perdite e le speranze – emergono attraverso un panorama di storia, fiaba, romanticismo e fantascienza. Da una donna ricoperta di peli a un’altra afflitta da una cascata infinita di lacrime, a storie d’amore proibite e ardenti storie politiche, a meraviglie tecnologiche nostrane come afronauti, microdroni e vaccini virali, questo avvincente e indimenticabile romanzo è una testimonianza del nostro desiderio di creare e attraversare i confini e una meditazione sul lento e grandioso passare del tempo.