Il muro e l'ombra
Il romanzo ha come sfondo la Roma degli inizi degli anni settanta, una città già immersa nelle atmosfere ferrigne degli anni di piombo. Nelle foschie di novembre, i negozi di via Cavour, vicini all'università di san Pietro in Vincoli, abbassano le saracinesche annerite dallo scoppio di bottiglie molotov non appena si fa sera. In questo contesto di paura e di decadente esaltazione rivoluzionaria si svolge e si brucia l'esistenza di due giovani terroristi, Enrico e Moreno. Il primo, insegnante in una provincia italiana, si è impregnato dell'utopia evoliana di ritorno alle radici primigenie ariane, con l'esaltazione del medioevo, e del guerriero monaco, simbolo religioso di azione e contemplazione, mentre il secondo, professore universitario, insieme ad altri giovani intellettuali, fra cui la sua appassionata amante Giulia, ha abbracciato la fede della rivoluzione leninista marxista che dovrà abbattere la vecchia e barocca borghesia per redimere i sottomessi e gli sfruttati. Le loro esistenze si incroceranno, dopo avere seminato morte ed ardori, in un carcere di massima sicurezza, ove nel silenzio siderale di un mondo carcerario, quasi metafisico, analizzeranno le loro vite per cercare di cogliere il fine ultimo della storia.
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