Rubando per mangiando non si fa peccato
Seguendo il filo conduttore della Storia ufficiale - che non rappresenta affatto la storia di tutti gli infiniti e innumerevoli casi verificatisi nello spazio e nel tempo, ma solo quelli che furono rischiarati dalle narrazioni erudite di storiografi e poeti - l'autore ripercorre le vite dei suoi antenati. Di quelli più lontani e sconosciuti, vissuti migliaia di anni fa, si possono solo ipotizzare le origini, mentre di quelli degli ultimi tre secoli se ne conoscono i nomi e talvolta le vicende, così come sono state tramandate in famiglia da genitore a figlio, da nonno a nipote, oppure come sono emerse da documenti conservati in archivi polverosi. Quello che ne consegue è un percorso storico lungo quattromila anni che culmina in una narrazione di vite realmente vissute nei secoli a noi più vicini. Uno spaccato di vite contadine in un piccolo mondo - le campagne del nordovest lombardo - in cui si incrociano le vicende di osti e imperatori, chierici e nobili, contadini e padroni, vescovi e streghe, operai e imprenditori, suore e assassini, folli ed artisti, reietti ed eroi. Affinché tutti loro continuino a vivere fintanto che qualcuno ne serberà la memoria.
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