Linguaggio, concetto e realtà. L'ontologia relazionale di Hegel

Linguaggio, concetto e realtà. L'ontologia relazionale di Hegel

L’odierno interesse per il tema del linguaggio mostrato nell’ambito degli studi hegeliani affonda le proprie radici nel cosiddetto linguistic turn che ha contraddistinto buona parte della filosofia del Novecento. Questo interesse oggi deve essere ricompreso all’interno del dibattito sull’eredità di Hegel, sulla capacità, cioè, del suo pensiero di fornirci strumenti concettuali efficaci per interpretare la realtà. Il presente studio propone una rilettura del sistema hegeliano con il duplice obiettivo di misurare l’impegno ontologico che Hegel si è assunto con la sua filosofia speculativa e di delineare l’influenza che su di essa ha esercitato la linguistica sette-ottocentesca (soprattutto Herder e Wilhelm von Humboldt). Infatti, riflettendo sulla capacità relazionale del segno e, di conseguenza, sulla funzione di mediazione svolta dal linguaggio tra pensiero ed essere (tra soggetto e oggetto) Hegel ha elaborato quella che possiamo definire un’ontologia relazionale. Quest’ultima appare una risorsa concettuale valida anche a livello teorico per pensare sia il carattere marcatamente interattivo e intersoggettivo del rapporto fra soggetto e realtà, sia l’istanza inclusiva che anima la filosofia hegeliana, stando alla quale la costruzione della realtà comporta una costante apertura all’alterità.
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