Nell'immaginario dantesco
L’opera di Dante è alimentata da un mondo di immagini, di suoni, così come di forme e modelli che il poeta fiorentino continuamente assorbe dalla realtà circostante, rielaborandoli e forgiandoli interamente di nuovo per il tramite della scrittura. I saggi raccolti in questo volume, a firma di Heather Webb, Irene Zavattero, Bruno Pinchard, Giulio Ferroni, Massimo Donà, Emma Giammattei, Nunzio Ruggero, Emanuela Bufacchi e Francesco Valagussa, mirano a offrire nuovi strumenti che possano consentire al lettore di orientarsi efficacemente all’interno di quello che potremmo chiamare l’immaginario dantesco. Tale operazione si avvale di una serie di raffronti e di analogie filosofico-letterarie come l’“etica della vicinanza”; si sottolinea l’importanza giocata del De consolatione philosophiae all’interno dell’opera dantesca; un focus particolare è dedicato alla ricezione francese – via Pascal – della Commedia; si mostra come il concetto dell’ulteriorità lavori nelle terzine. Nel testo si trova anche una ripresa delle letture offerte da Simmel, Borges e Auerbach, senza dimenticare le interpretazioni formulate da Benedetto Croce e Giovanni Gentile.