Fondazione dell'intera dottrina della scienza
Il manoscritto distribuito da Fichte in forma di dispense agli «uditori» delle sue lezioni nel giugno 1794, e poi dato alle stampe in due emissioni successive con il titolo di Fondazione dell’intera dottrina della scienza, fu accompagnato alla propria uscita dall’acuto disappunto del suo autore. Non un figlio indesiderato, piuttosto una sorta di parto prematuro. Inevitabile, sì, ma non per la nascita dell’auspicato sistema. Con le posteriori esposizioni della sua «dottrina della scienza», quasi preso da una febbre divorante e caparbia Fichte avrebbe cercato un nuovo metodo, un altro punto di partenza, anche una terminologia filosofica inaudita, un’ulteriore struttura epistemologica di cui dotare il sapere trascendentale. Per noi quella prima Fondazione, trascinata a valle dal flusso inarrestabile delle versioni successive, si erge nella sua fisionomia solitaria, interpellante come un masso erratico. Opera capitale e innovatrice, che parla al pensiero stesso ma destinata infine a dare ragione dello sforzo di libertà nell’esperienza intersoggettiva del mondo, rivolge al lettore contemporaneo pagine che rimangono tra le più impervie della tradizione filosofica occidentale. Ascoltarvi il timbro di una voce singolare nel «teatro del nostro spirito» è una delle sue consegne.