Étienne Gilson. Metafisica dell'actus essendi e modernitÃ
Étienne Gilson (1884-1978) è stato uno storico della filosofia e, in particolare, uno degli studiosi più autorevoli del pensiero medievale. I suoi esordi, con opere sulle fonti scolastiche di Cartesio, lo condussero alla scoperta di un nuovo orizzonte filosofico. Per primo, infatti, comprese che nel passaggio dall'antichità al medioevo si era verificato un sostanziale mutamento della metafisica a opera di Tommaso d'Aquino. Il fulcro di questo passaggio risiedeva nella nozione di Dio presentata nel Libro dell'Esodo. Una fonte extra-filosofica influiva così sulla filosofia al punto tale da squarciare la lettura dell'essere in chiave prettamente essenzialistica, facendo emergere una metafisica dell'actus essendi. Il lavoro storiografico divenne così apripista di un impianto genuinamente teorico che consacra il filosofo francese come pensatore significativo del Novecento. A partire dalle conquiste tommasiane e attraverso un adeguato confronto con le espressioni più importanti della filosofia moderna e contemporanea, il pensiero di Gilson si presenta quale possibile alternativa sia alla linea idealista della modernità sia ai vari decreti di fine della filosofia.
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