«Fascismo eterno» e fascismo storico. Umberto Eco, la destra e la tradizione antifascista
A porre al centro dell’agenda delle discussioni pubbliche la questione dell’antifascismo ha contribuito la convergenza di due aspetti: intanto, la vittoria elettorale dello schieramento della destra nel settembre 2022. Com’è noto, all’interno di questa destra prevaleva un consistente settore di classe dirigente di provenienza neofascista, del tutto indisponibile a riconoscere le ragioni dell’antifascismo. Il secondo motivo è da individuare nella crisi culturale, ormai di lunga data, del paradigma della sinistra. Di quel paradigma, l’unica voce sopravvissuta è proprio il richiamo all’antifascismo. Ciò significa che l’insistenza su questo tema non dipende solo dalla difesa della Costituzione e dei valori di questa sottoposte all’assalto del sovversivismo dello schieramento politico vincitore, bensì confermano la generale crisi culturale della sinistra. Gramsci, a proposito del fascismo, aveva parlato di «sovversivismo delle classi dirigenti». Rimane da chiedersi se a destra l’attuale sovversivismo culturale non abbia ricevuto un contributo determinante dalla sinistra: come qualsiasi fenomeno politico, anche il sovversivismo non nasce e non si allarga quasi per autogenesi.