Il custode d'anime
"Il custode d'anime" è una storia tra la realtà e il sogno, tra la speranza e l'inevitabile. Parla di morte ma soprattutto di vita. Il protagonista, se così si può chiamare, è il custode notturno di questo gran bel cimitero. E lui che racconta le storie, ascoltate direttamente dai defunti. La particolarità di questo cimitero è che i cari defunti sono stipati in cassetti e non in loculi, come se fossero dei documenti dai quali apprendere molto per cercare di vivere meglio. Inoltre, il cimitero ha le sue leggi e tutti sono tenuti a rispettarle, la mattina i defunti escono dal cimitero e si dirigono verso casa, quella che è stata la loro casa prima di morire, per andare a trovare i propri cari viventi. Questo comportamento è motivato da ciò che i defunti devono ancora fare per i loro cari. Perciò, il racconto fatto dal custode, in maniera dolce e sensibile, spazia da ciò che succede direttamente nel cimitero, a quello che succede fuori, e soprattutto a ciò che è successo in passato. Le storie si alternano secondo numerazioni casuali, ma nulla è dovuto al caso, poiché ogni parola riveste un profondo significato da scoprire, come l'epilogo che è posto all'inizio e il prologo alla fine. Tutto per il custode ha un senso, perché lui è lì per trovare "il suo di senso", raccontando la propria storia.
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