Ossessione e il Neorealismo
Interventi di Adriano Apra, Alberto Barbera, Alberto Boschi, Roberto Lasagna, Paolo Micalizzi, Stefania Parigi. Sono qui raccolti gli atti del convegno ferrarese svoltosi in occasione degli ottant'anni della prima proiezione del film "Ossessione" interpretato da Massimo Girotti e Clara Calamai. Era il 18 Giugno 1943, quando vedeva la luce a Ferrara il film che Luchino Visconti aveva girato dal 13 Giugno al 10 Novembre 1942, durante il periodo fascista. Come ricorda Paolo Micalizzi: Luchino Visconti era arrivato a Ferrara perché gli serviva un'ambientazione adatta per rappresentare il mondo del sottoproletariato padano, in un film ispirato liberamente al romanzo di James Cain "Il postino suona sempre due volte" che racconta di Frank, un giramondo e avventuriero americano e della travolgente passione per Cora, la moglie dell'anziano proprietario della "Taverna delle querce". Il convegno affronta la sorprendente opera prima di un regista che fu definito da Jean George Auriol nel 1948 un "pittore della realtà" capace di trasfigurare "tutto quello che tocca: attori, case, oggetti, luce, polvere, che diventano elementi simbolici del suo lirismo personale". A partire dagli anni ’60 Ossessione esce definitivamente dal dibattito critico, fortemente ideologizzato, condotto dalle riviste di settore nei due decenni precedenti, per divenire oggetto di studi più ampi e meditati, che da una parte analizzano in maniera approfondita le caratteristiche narrative e formali del film e dall'altra lo mettono in relazione con le opere successive del regista, rivelandone aspetti rimasti precedentemente inesplorati.