L'ultimo ring
Brianza, anni Cinquanta. Augusto è un pugile, ha le mani piene di rabbia e un'infanzia grama. La trasforma in energia per tirar su una famiglia, una bottega, una casa con Maria, di cui ha bisogno come l'aria. Si incontrano sulla strada per il lavoro, lei in fabbrica, lui al salumificio. Maria, vincendo le sue paure, si unisce al sogno di Augusto, ne condivide le sfide e ne smussa le asprezze, soprattutto quando i figli stanno stretti nel posto da lui pensato per loro. L'istintiva positività nei confronti della vita – il cuore che scoppia di desiderio, a dispetto di ogni fallimento – prende forma in una narrazione epica dall'andamento percussivo, che registra l'incalzare dei colpi, l'affanno della lotta, l'esultanza della vittoria, il silenzio del dolore, l'umiltà della fiducia. Mentre la vita si snoda dura, sorprendente. L'ultimo ring è la rielaborazione poetica della storia familiare dell'autore che talvolta fa capolino, come bucando la pagina, per sbirciare i suoi genitori da bambini, giovani, nonni. Per carpire il segreto della loro irriducibile speranza.