I canti del ferro
In una società decadente e priva di orizzonti, i Media si fanno portatori di un ideale che respinge il concetto di imperfezione insita nell’essere umano, promuovendo innesti organici di circuiti sensoriali e parti robotiche. Gli individui non si bastano più per quello che sono e attraverso le cosiddette Fusioni si trasformano in mostri cyborg per lo più inefficienti, mutilati e ridotti a puro desiderio. All’imprecisione della carne si preferisce la certezza della meccanica e dei circuiti, ripudiando dolore fisico e fragilità mentale. In questo paesaggio urbano crepuscolare e allucinato si muovono quattro personaggi in cerca di identità e redenzione. Gigen, Max, Tabo e Zaira sono i protagonisti di questa bellissima favola post-industriale, fortemente evocativa e ricca di influenze artistiche e letterarie, fra cui la poetica gotica e la mitologia greca. Le loro vicende, tutte legate fra loro, sono narrate attraverso le parole di Francesca Tassini e illustrate dalle splendide opere di Daniele Serra. Il lettore non dovrà far altro che lasciarsi trasportare dagli autori e dalla loro arte in questo universo distopico fatto di carne e ferro, dove tutti sono in cerca di una seconda possibilità o di una rinascita impossibile.