2041
Anno 2041. Carlo Tiberi, giovane e impacciato giornalista alla prima esperienza, viene inviato come reporter per seguire la conferenza stampa in onore del ventesimo anniversario di indipendenza dalla Madre Patria in seguito alla mala gestione, da parte del governo di allora, delle catastrofiche conseguenze della pandemia di Coronavirus. Da allora sono passati vent'anni in cui il nuovo stato secessionista ha rafforzato la costruzione del consenso attraverso la manipolazione e controllo delle menti tramite i media e le istituzioni, sacrificando il singolo. Uno stato in cui è vanificata qualsiasi defezione o diversità rispetto agli ideali del regime. Poco prima della conferenza stampa, il presidente del Consiglio, Riccardo Petta, padre putativo di Carlo, viene ucciso. L'inesperto giornalista, testimone involontario, si dà misteriosamente alla fuga insieme alla seducente Nassau, sicario professionista agli ordini di un oscuro benefattore, che risponde al nome di Rio. Sarà compito del commissario Giorgi la risoluzione dell'omicidio di Petta. Giorgi, voce fuori dal coro pur non essendo dissidente, è al contempo impegnato nell'indagine di una serie di inquietanti omicidi seriali ai danni dei Garibaldini, i dodici rivoluzionari che stanno cercando di rovesciare il Governo, falciati uno a uno da una mano implacabile. Chi si cela dietro questi omicidi? Chi, in uno stato totalizzante e manipolatore, ha portato all'estremo la soppressione di ogni tipo di dissenso? Un thriller incalzante e inusuale che analizza gli aspetti antropologici reconditi dell'essere umano e del suo ruolo nella società, arrivando a un'amara conclusione: la pretesa di poter cambiare le cose è un'illusione e l'uomo è solo, meschino e mero pupazzo governato dai fili invisibili degli eventi.
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