Alla grande

Alla grande

Per recuperare un sacco di monete d’oro in fondo al lago, basta costruire un sommergibile. Per accendere il sorriso di Milena, ci vuole qualcosa di più. Scanzonato, ironico, sognante: l’esordio strepitoso di un grande narratore.«Avevamo pensato che potevamo costruirci un sommergibile con il bidone del rusco piantato davanti alla chiesa, che era il più grande del paese, ma una volta fatte le misure era saltato fuori che non ci si stava neanche morti.»Casola Valsenio, Romagna. In viale Neri, in cima alla salita del viale delle Rimembranze, ci sono le case popolari. Ci abitano il Mago Mammola, con le gambette arrossate e piene di lividi; e Mone, che non vuole che lo guardi quando scende le scale. E Noemi la matta, che le porta da mangiare la panda dell'assistenza sociale. Ci abita soprattutto Bastiano Casaccia, detto anche Bla. Di babbo si sa poco o nulla, mamma è una tigre che nasconde un agnello, nonna e la gatta giocano a fare i soprammobili. Una peste, Bastiano: un dolce pirata, un po' ingenuo ma pieno di grinta, e leale. Pensieri limpidi, quelli di Bastiano, ma il cuore batte per le malefatte di zio Paolo, fuggito in Germania dopo un clamoroso furto di pellicce. Sfreccia per il paese con la bicicletta — la sua Turboberta — come cavalcasse una pallottola. E stupirà tutti, di questo è sicuro, costruendo un favoloso sommergibile, alla faccia di Mirko Contoli, piagnone e riccastro rivale in amore. Ma nel mondo grandioso e avvincente di Bastiano si nasconde un'insidia. Qualcosa nascosto dentro di lui. Un ostacolo oscuro, un nemico assoluto che occorre affrontare.
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