Il santuario delle ombre
Amir Valle si introduce in un allucinante mondo di omicidi, inganni e spietata manipolazione della speranza di migliaia di cubani di fuggire dalla loro tragica realtà sociale, e fa emergere il più terribile trauma umano e collettivo di questo esodo: il freddo assassinio di emigranti clandestini che pagano ai trafficanti enormi somme di denaro per realizzare il sogno di raggiungere la libertà negli Stati Uniti, ma poi vengono gettati nel Mar dei Caraibi - nel quale, secondo le cifre ufficiali, hanno perso la vita più di ventimila cubani. L'investigatore Alain Bec viene condotto nei recessi della marginalità sociale di Cuba dal suo vecchio amico Alex Varga, boss dei quartieri poveri dell'Avana e portatore di una morale e di un senso di giustizia alternativi a quelli, discutibilissimi, propugnati dallo stato. I due vengono accompagnati da una jinetera desiderosa di vendetta, da un padre traumatizzato per aver visto affogare i propri figli in alto mare, da uno stravagante ma umanissimo travestito e da due sinistri trafficanti uniti da un anomalo e nauseante senso di fratellanza.