S-tralci di vite

S-tralci di vite

Gli psicologi e gli scrittori si assomigliano per la curiosità verso le relazioni umane, la capacità di osservarle e di descriverle. Quando tra queste due categorie professionali c'è uno scambio, come è avvenuto in questo libro, si ha un profitto reciproco scrivere significa mostrare, non dire. Ma chi pratica la funambolica disciplina della psicologia deve dire, deve spiegare. O far dire, far spiegare. Che è il contrario della letteratura. Ebbene, dopo ardenti discussioni e vivaci impennate dialettiche, le dieci firme di questa raccolta hanno varcato la soglia sacra dell'arte del racconto. Se è vero, come è vero, che in ciò che scriviamo c'è sempre qualcosa di noi, questa antologia può rappresentare anche un esperimento di inversione di ruolo in cui leggendo è possibile scoprirsi esploratore del mondo interno di chi, per mestiere, esploratore lo è davvero e magari prendere spunto da questi racconti per riflettere su se stessi in una specie di osservazione partecipata come dei novelli Bronislaw Malinowski.
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