Pedali e catene. Una storia di doping
Vittorie, flebo e siringhe. In un toccante “flashback di coscienza” un giovane ciclista ripercorre la sua brevissima carriera, spezzata a poco più di vent’anni, subito prima di raggiungere il successo. Ci sono le gare dell’infanzia, in cui le frustrazioni degli adulti appaiono tangibili, proiettate nello sport dei figli. Arrivano le prime vittorie, ma sono accompagnate dal panico, dall’ansia che cresce e si concretizza nella sofferenza di un ragazzo e di un’intera famiglia, a partire dal padre, che a volte sembra un fratello, altre volte un manager. Il volto spaccato in un incidente gravissimo, la risalita dell’atleta, i sacrifici, i compromessi e gli effetti indesiderati della passione, l’allenatore che gli pratica la prima iniezione e il dottore corrotto che gli prescrive sostanze da acquistare di contrabbando. Il grande tema del doping emerge in tutta la sua sconcertante evidenza, descritto senza filtri e nei minimi dettagli dal punto di vista di chi l’ha vissuto sulla propria pelle e nonostante lo schifo non poteva più tirarsi indietro: con il professionismo ormai alle porte, non restava che affrontare l’ultima corsa. Un libro verità che racconta quanto può essere scura l’ombra di un sogno.
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