Lontano da me
Estate 1982. Un giovane e promettente calciatore si aggrega a una nuova squadra. Sorride emozionato ai caroselli di auto che sembrano accogliere il suo arrivo, ma si accorge presto di aver solo imboccato una strada contromano. In una città divisa, che a lui toccherà riunire. Primavera 2018. Pìlar Caputo lavora nella redazione di Calcio Totale, regina delle trasmissioni radiofoniche sportive. I Mondiali, per la prima volta dopo sessant’anni senza l’Italia, sono alle porte. Lontano da quei riflettori, dopo un lungo anonimato tra i dilettanti, una piccola formazione di provincia, il Cosenza, torna a lottare per la promozione in serie B. Ma chi è davvero Pìlar? Il bambino che aveva perso la parola o quello che l’ha riconquistata attraverso il Professore, suo padre? Il giornalista o l’ultrà cresciuto sulle orme del cugino, il Comandante Kurtz? Il ragazzo che giocava a facciamo che eravamo e sognava le radiocronache del Cosenza o l’uomo che trova sempre meno stimoli nel proprio lavoro? Quando viene accolta la sua proposta di seguire in diretta i playoff della serie C, una serie di coincidenze porta Pìlar a ripercorrere la storia della sua gente. Tra un libro sull’ex allenatore Bruno Giorgi, appunti, incontri con vecchie glorie rossoblù, amici ritrovati e un’impresa calcistica che prende forma, ricostruirà le vicende di chi, attraverso il pallone, ha creduto di poter cambiare il proprio futuro. Lontano da me è un romanzo sulla distanza – tra sé e gli altri, tra origini e presente, tra aspirazioni e realtà – e sul tentativo di tenere tutto assieme. Fino a scoprire che il racconto è l’unico strumento per cambiare la storia. E per trovare sé stessi.
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