Il terzino faccia il terzino. Vita e opere di Osvaldo
«Il terzino faccia il terzino» è forse una delle frasi che spiega meglio la visione del calcio di Osvaldo Bagnoli, l'allenatore che nel 1985 condusse il Verona alla conquista di uno storico scudetto. In quegli anni straordinari, il “mago della Bovisa” – uno dei suoi due soprannomi: l'altro è “Schopenhauer”, omaggio di Gianni Brera – amava ripeterla spesso (di solito in milanese, per rafforzare il concetto: «'l terzin fa 'l terzin») per sottolineare l'importanza della semplicità nella gestione di una squadra. Ma semplicità, nel suo caso, non significava certo povertà di idee, anzi si può dire che Bagnoli sia stato uno dei tecnici più preparati e più sottovalutati del calcio italiano. Questo libro vuole rendere onore a lui e alle sue imprese, a partire dall'incredibile storia del Verona campione d'Italia, che Bagnoli prese addirittura in serie B e costruì pezzo per pezzo, scegliendo personalmente ogni giocatore con un lavoro da vecchio artigiano. Un viaggio che parte dall'Osvaldo calciatore, centrocampista di tutto rispetto cresciuto nel Milan di Liedholm e Schiaffino, e continua con la sua lunga vicenda di allenatore, nata quasi per caso e contro il suo volere. Fu infatti il direttore sportivo della sua ultima squadra da giocatore (il Verbania) che, intuendone le grandi doti, lo iscrisse a sua insaputa al corso per tecnici, quando Osvaldo si immaginava già operaio alla Mondadori. Il libro di Giulio Giusti è un tuffo emozionante in un calcio insieme antico ed eterno.