Di carta e d'inchiostro. Eroine che hanno scritto la storia
Aveva poco più di vent'anni, Nellie Bly quando, per un'inchiesta sulle condizioni nel reparto femminile dell'ospedale psichiatrico di New York, decise di fingersi pazza e farsi internare. Dimessa dopo dieci giorni grazie all'intervento del suo giornale, documentò, in modo puntuale e crudo, senza infingimenti, le condizioni terribili nelle quali erano costrette a vivere le pazienti. Nellie Bly è una delle grandi giornaliste e fotoreporter, pioniere dell'informazione, che hanno contribuito a scrivere la storia. Così anche Margaret Bourke-White, ribattezzata dai colleghi di «Life» "Maggie l'indistruttibile", tra le principali esponenti del fotogiornalismo: era l'unica fotografa americana in Russia, quando fu invasa dai tedeschi, è stata la prima donna accreditata dall'esercito Usa sui teatri di guerra e pure tra i primi a entrare a Buchenwald, il giorno dopo la liberazione. E Clare Hollingworth, che ha dato, per prima, la notizia dell'invasione della Polonia. Tra i nomi italiani, spicca quello di Matilde Serao per il caso di Italia Donati, insegnante che, in seguito a pesanti diffamazioni, decise di suicidarsi. A seguito della tragedia, la giornalista avviò un'inchiesta, denunciando la terribile situazione delle maestre di scuola. E così via. In un ambiente ritenuto tradizionalmente maschile, alcune figure femminili hanno saputo farsi strada, offrendo anche nuovi sguardi sulla storia. Non solo. Sfidando le consuetudini e andando oltre i limiti imposti, hanno contribuito a cambiare la vita delle donne.
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