Biscottopoli. Imbrogli, raggiri e pastette nella storia dello sport
L'inganno è nato con l'uomo, e all'uomo continuerà sempre ad accompagnarsi: chi non ha mai avuto, in qualunque gioco, la tentazione di concedersi qualche minitrucco per aiutare la fortuna o per contrastare l'amico-avversario che stravince (e magari bara pure lui)? Poiché non molto dopo l'uomo sono nate le gare e lo sport, ecco il triangolo, ma con una variante: nello sport l'inganno diventa illecito. E allora arriva lui, il biscotto. Verosimilmente, l'espressione deriva dal mondo ippico delle scommesse clandestine. Si tratterebbe di una galletta impastata con sostanze proibite, somministrata a un cavallo per alterare competizioni e scommesse: "preparare un biscotto" diventa così sinonimo di combine. Con modalità diverse ma analoghe finalità, la metafora è stata adottata dagli altri sport, in varie forme. Spesso il taroccamento non avviene in modo subdolo, ma in maniera molto pacifica: un gol a testa e ci qualifichiamo tutti e due, un pari e non si retrocede e via di questo passo. In questo libro troverete biscotti per ogni gusto. Il calcio, ovviamente, la fa da padrone (chi non ricorda il clamoroso aggiustamento tra Svezia e Danimarca che ci costò l'Europeo del 2004?), ma si piazzano bene anche basket, tennis, ciclismo, auto e motociclismo, pallavolo e pallanuoto: gare piene di furbate, scivoloni studiati, risultati chiacchierati o palesemente aggiustati. Settantuno racconti carichi di passione sportiva, curiosità, particolari inediti o dimenticati, per assaporare il gusto agrodolce della truffa.