Bowie a Woodstock. Il Duca Bianco nella natura più hippy del mondo
Guido Michelone e Corrado Rizza, da sempre amanti del grande David Bowie, tentano di fare luce sulle motivazioni che hanno spinto l’enigmatica rockstar a vivere negli ultimi anni della sua vita a Woodstock, dividendosi insieme alla moglie Iman e alla figlia Lexi tra la caotica New York e le montagne appunto dei Catskills, dopo avere peregrinato dalla fumosa Londra alla grigia Berlino, dalle spiagge di Bali alla frenesia della Grande Mela. La campagna e la cittadina di Woodstock danno il nome al maggior festival rock della storia (in realtà svoltosi nella vicina Bethel): era il 1969, lo stesso anno – anzi esattamente un mese dopo – in cui l’uomo mise il primo piede sulla Luna, e in cui lo stesso Duca Bianco, con Space Oddity, partecipò alla sua prima competizione canora (peraltro in Italia). Attraverso varie testimonianze sugli ultimi anni artistici di Bowie, Michelone e Rizza cercano di capire quale possa essere stato effettivamente il punto di contatto tra l’icona del glamour e dell’art rock e la location più alternativa e psichedelica al mondo. Il match che sembra tra i più improbabili è proprio la sfida che i due autori hanno intrapreso, intervistando gli artisti che sono stati vicino a Bowie nelle sue ultime produzioni, alcuni dei quali addirittura compiono la sua stessa scelta di vita, trasferendosi proprio a Woodstock.