Facce di marinai. L'avventura mediterranea di Fabrizio De André e Mauro Pagani
Quarant’anni fa, nella primavera del 1984, usciva in Italia un album destinato a cambiare la canzone d’autore, la musica pop e anche quella popolare: crêuza de mä di Fabrizio De André, un disco inimmaginabile fino a quel giorno, costruito dal genio letterario e dalle intuizioni di Faber e da quello musicale di Mauro Pagani. Una manciata di canzoni – sette, per la precisione – cantate in un dialetto genovese che neppure i genovesi ricordavano più e con musiche provenienti da un vicino Oriente più immaginato che reale. Ne venne fuori un capolavoro. Una di quelle opere di cui si parlerà ancora tra qualche secolo. “Facce di marinai” ne racconta la genesi e gli sviluppi, dando voce ai tanti protagonisti di allora, in studio e dal vivo, e riproponendo un’intervista, lungamente rimasta nascosta negli archivi di una radio privata, che offre un De André entusiasta e preoccupato al tempo stesso, al debutto del tour di crêuza de mä in terra italiana. E, in particolare, in terra ligure.