Come foglie erranti nel vento
Era d'estate. Il caldo opprimente appesantiva l'aria e, le strade di campagna, a volte sinuose e a volte regolari nel loro andamento, erano sempre più polverose. Una folata di vento, improvvisa e vigorosa, solleva le poche foglie cadute, trasportandole verso l'ignoto, creando un piccolo vortice, un mulinello, che si arrestava e riprendeva continuamente il suo movimento circolare ogni volta che, il vento, tornava a visitare questa arida terra e a farsi sentire, con un sibilo forte ed insistente, chiaro e riconoscibile, subitaneo ed inquietante. Così Sergio e Marianna immaginavano la loro storia, come foglie trasportate dal vento, imprigionate nelle catene circolari di un mulinello e poi liberate, per essere di nuovo catturate e rilasciate infinite volte, tante quante potrebbero essere le anime dei lettori e delle lettrici della loro vicenda umana e sentimentale.
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