(In)iucunda res

(In)iucunda res

"(In)iucunda res, storia spiacevole, aspra ma anche allegra. In quel territorio alla fine del mondo conosciuto che è la provincia lucana si intrecciano le vicende del giovanissimo protagonista ribelle, schiacciato da un ambiente plumbeo, abitato da strutture neuroniche risalenti alla dimensione 'luigina' di Carlo Levi. Dove il territorio, anch'esso ossimoricamente aspro e di struggente bellezza, sembra stimolare alla ribellione selvaggia, sorgiva, incontaminata da stilemi politici. Una noia moraviana pervadente spinge spiriti sensibili sul crinale di abissi che invocano abissi, portandoli verso sogni evasivi di lontana e inconsapevole derivazione 'basilisca' con vernice punk e ottica nirvanica. La visione ludica del protagonista scorre in pericoloso connubio con le lusinghe del pensiero lisergico alla ricerca senza meta di un approdo sconosciuto, infuturibile. Dalle nude colline lucane però spuntano evanescenti scie fotoniche per segnalare che è sempre possibile un riscatto individuale e sociale".
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