In viaggio con Agnes Heller. L'Italia, l'Europa, il male, il bene, l'amore, la giustizia, Dio...
Le pagine di questo libro raccontano, sul filo di una lunga e intensa amicizia, uno degli aspetti più veri e autentici di Ágnes Heller (1929-2019), la grande filosofa ungherese: la bellezza di viaggiare, conoscere, costruire relazioni, visitare città e fermarsi a contemplare i paesaggi naturali per respirare a pieni polmoni il flusso gioioso dell’esistere. La spasmodica ricerca di libertà e leggerezza (il sogno che l’ha accompagnata fin da piccina, come ci ricorda nella Prefazione la figlia, Zsuzsa Hermann) è l’esito non scontato di una vita vissuta fra le pieghe della storia: il male radicale sperimentato durante gli anni del nazismo quando lei, ebrea quindicenne, venne confinata con la madre nel ghetto di Budapest (il padre venne ammazzato in una camera a gas ad Auschwitz); gli studi filosofici all’Università di Budapest sotto la guida di György Lukács, di cui era divenuta l’assistente; la persecuzione nell’Ungheria sotto l’influenza sovietica, che non poteva capire il suo discorso sui bisogni radicali dell’uomo; la fuga in Australia prima e poi a New York. Nel quinto anniversario dalla morte, il libro ci consegna uno sguardo inedito su Ágnes Heller, uno spirito laicamente “mistico", testimone di un’etica della bontà e della prossimità dal sapore squisitamente evangelico.
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