Ciò di cui il mondo ha bisogno. I punti fermi di Benedetto XVI
Alle 9,34 del 31 dicembre 2022 Benedetto XVI attraversava il buco nero della morte per entrare nel mistero della vita che dura per sempre nella contemplazione del volto di Dio. Non è casuale che in quello stesso giorno la Chiesa celebri la memoria di Papa san Silvestro che viene ricordato per due fatti: il primo concilio celebrato dalla Chiesa a Nicea nel 325 da cui scaturì la professione di fede sulla divinità di Gesù Cristo e la condanna di Ario che negava a Gesù di essere il Figlio di Dio. Con Benedetto XVI si conclude la testimonianza diretta di uno dei teologi più impegnati nel Concilio Vaticano II. Il suo pensiero è condensato nella grande sfida dell’evangelizzazione che i cristiani sono chiamati a realizzare con uno stile di vita coerente al Vangelo, annunciando l’infinito amore di Dio. Ratzinger ha dedicato la sua ricerca al tentativo di trovare gli elementi positivi della modernità per far emergere ancora una volta la grande novità della fede cristiana. È per questo che è stato il grande difensore dell’Europa perché non dimenticasse le sue origini e la responsabilità a cui è chiamata. Aver scelto il nome di Benedetto, il primo grande artefice dell’evangelizzazione riporta a questa visione lungimirante in grado di tenere unite la contemplazione dell’amore e la sua irradiazione nel mondo.