Nel segno di Giano. Il dovere nell'età dei diritti
La figura di Giano, archetipo della natura ancipite del reale, costituisce una chiave di lettura per interpretare, nel prisma del dovere, l'evoluzione dell'età dei diritti. Uno strumento per comprenderne i mutamenti e le aporie che l'attraversano. La divinità bifronte addita al giurista l'orizzonte problematico della totalità. E lo spinge a misurarsi con la complexio oppositorum costitutiva dell'esperienza giuridica. A ricomporre la frattura tra libertà e responsabilità, valorizzando la duplice funzione del dovere. Proprio come Giano, infatti, quest'ultimo presenta due véolti: quello del limite e quello della cura. Si tratta di profili che esprimono bisogni cruciali per la tenuta delle istituzioni democratiche. Soprattutto in uno scenario segnato dal trionfo, su scala globale, del mercato e della tecnica. Le cui indocili normatività, nel ridisegnare i confini dell'umano, si pongono sotto l'egida dell'illimitatezza e restringono gli spazi della solidarietà. Il vaglio critico sulla compresenza di queste due dimensioni mira a riscattare il dovere dalla cattiva reputazione che ha indotto la cultura giuridica a marginalizzarlo.
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