Forma di protezione e nullità selettiva nei contratti del mercato finanziario
Il lavoro analizza i problemi interpretativi e applicativi sorti in materia di forma dei contratti bancari e di investimento. Dopo aver ricostruito l'evoluzione del quadro normativo di riferimento, l'A. si sofferma criticamente sulle due pronunce della Cassazione a Sezioni Unite che hanno affrontato e risolto sia la vexata quaestio della validità del contratto di investimento c.d. "mono firma", sottoscritto dal solo contraente destinatario della normativa di protezione, sia quella dell'ammissibilità dell'esercizio selettivo delle nullità di protezione da parte dell'investitore. Entrambe le decisioni affrontano questioni di grande rilievo sistematico, partendo dall'analisi funzionale delle disposizioni sulla forma nella legislazione del settore finanziario: in questa prospettiva, il lavoro ripercorre il dibattito dottrinale e giurisprudenziale in materia di forma dei contratti bancari e di investimento, mettendo in rilievo il decisivo ruolo che la dottrina è chiamata a svolgere per un equilibrato sistema delle fonti. Ad essa è, infatti, affidato il delicato compito di valutare la coerenza della regola juris con il sistema normativo.
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