La teoria generale del contratto. Una prospettiva storica
L'opera contiene uno studio sull'origine storica della teoria generale del contratto. La storiografia tradizionale ha ricondotto la formazione di un discorso generale sul contratto ad una linea genetica proveniente dal giusnaturalismo razionalista, che comprende gli ispiratori del Codice civile francese, Robert Pothier e Jean Domat, per risalire fino ad Ugo Grozio e ad altri giuristi europei. Senza nulla togliere a questa o ad altre interpretazioni, questo lavoro raccoglie le prove che la teoria generale del contratto costituisce un prodotto dell'Età moderna che, prese le mosse dalla metodologia aristotelica, origina dalla scolastica di San Tommaso, si arricchisce con il florido processo di apertura umanistica dei secoli XVI e XVII ed ha compimento con la seconda scolastica o tarda scolastica spagnola. Essa si avvale della formulazione fattane dagli autori della scuola di Salamanca e soprattutto dai gesuiti, secondo la loro particolare spiritualità e visione dell'uomo e del mondo incentrata sulla libertà. Prestare attenzione al messaggio trasmesso da questa Scuola di pensiero, che ha saputo cogliere con precisione ed evidenziare il mistero centrale della libertà dell'uomo, può contribuire, secondo l'autore, all'articolazione di un dialogo tra diverse concezioni dell'uomo e del mondo, con la sola condizione del rispetto per la libertà. In conclusione, egli sostiene che nell'attuale contesto di crisi, che colpisce in generale l'intera società e in particolare la teoria generale del contratto, quel messaggio appare nitido e pieno di speranza. Con un saggio su Europa ed America Latina di Antonio Saccoccio.
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