Nel prisma dei beni comuni. Contratto e governo del territorio
«La ricerca contenuta in questo libro ambisce a collocarsi in un filone importante nella tradizione degli studi civilistici del nostro Paese, contribuendo alle riflessioni privatistiche a partire da un'indagine condotta nel settore urbanistico italiano. In particolare, l'ipotesi di lavoro che si vuole vagliare individua in quella che può definirsi come "urbanistica negoziale" (ossia il complesso di interventi di rilevanza urbanistica caratterizzati da un fondamento consensuale, negoziato, contrattuale) un laboratorio di rara vivacità, dallo studio del quale sembrano derivare importanti sollecitazioni per cominciare a pensare - tanto in ambito urbanistico, quanto su un piano più generale - elementi di una teoria del contratto più sofisticata, relazionale ed "ecologica": in una parola, maggiormente adeguata alla complessità dell'epoca contemporanea. In via di prima approssimazione, si può dire che questa ricerca ha un triplice obiettivo: tematizzare in ottica civilistica alcuni importanti aspetti dei processi e degli strumenti di governo del territorio; verificare se, sul piano ricostruttivo, sia possibile cogliere, nelle interferenze tra urbanistica negoziale e contratto, una positiva influenza biunivoca tra considerazioni settoriali e riflessioni di taglio più teorico-generale...» (Dall'Introduzione)
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